Diniego rinnovo permesso di soggiorno, si consideri la valutazione del giudice penale successivamente all'espiazione della condanna
Consiglio di Stato, sezione terza, ord. n. 2573/2015 del 11/06/2015
Avv. Michele Spadaro
di Milano, MI
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Nel decreto manca la valutazione del tempo di permanenza dal 2009 dell’immigrato cittadino indiano, regolare sul territorio nazionale dal 2009 a seguito di regolarizzazione del rapporto di lavoro subordinato.
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REPUBBLICA ITALIANA
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
ORDINANZA
sul ricorso numero di registro generale 4073 del 2015, proposto da:
Mandeep Singh, rappresentato e difeso dall'avv. Silvia Paciello, con domicilio eletto presso Silvia Paciello in Roma, Via Marianna Dionigi N. 17;
contro
Questura di Verona, Ministero dell'Interno, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Gen.Le Dello Stato, domiciliata in Roma, Via dei Portoghesi, 12;
per la riforma
della sentenza breve del T.A.R. VENETO - VENEZIA :SEZIONE III n. 01306/2014, resa tra le parti, concernente diniego rinnovo del permesso di soggiorno di cui al decreto Questura Verona 6.5.2014
Visto l'art. 62 cod. proc. amm;
Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Visti tutti gli atti della causa;
Visti gli atti di costituzione in giudizio di Questura di Verona e di Ministero dell'Interno;
Vista la impugnata ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo regionale di reiezione della domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente in primo grado;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 11 giugno 2015 il Cons. Lydia Ada Orsola Spiezia e udito per la parte appellante l’avv. Silvia Paciello;
Considerato che nel decreto impugnato, per errore, il Questore richiama l’art.73, comma 1, e non comma 5, del DPR n.309/1990, ipotesi minore introdotta dal legislatore dopo la sentenza Corte Costituzionale n.32/2014;
Rilevato che nel decreto manca la valutazione del tempo di permanenza dal 2009 dell’immigrato cittadino indiano, regolare sul territorio nazionale dal 2009 a seguito di regolarizzazione del rapporto di lavoro subordinato;
Ritenuto che la addebitata pericolosità sociale risulta in contrasto con la prognosi favorevole formulata dal giudice penale, che ha valutato anche la fattiva collaborazione dta dall’immigrante con l’indicazione del complice nell’episodio di spaccio per cui è stato condannato;
Preso atto che attualmente lavora come conciatore dal gennaio 2013;
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) accoglie l'appello (Ricorso numero: 4073/2015) e, per l'effetto, in riforma dell'ordinanza impugnata, accoglie l'istanza cautelare in primo grado ai fini del riesame alla luce di quanto in motivazione.
Ordina che a cura della segreteria la presente ordinanza sia trasmessa al Tar per la sollecita fissazione dell'udienza di merito ai sensi dell'art. 55, comma 10, cod. proc. amm.
Spese della presente fase cautelare compensate tra le parti .
La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 11 giugno 2015 con l'intervento dei magistrati:
Gianpiero Paolo Cirillo, Presidente
Vittorio Stelo, Consigliere
Roberto Capuzzi, Consigliere
Dante D'Alessio, Consigliere
Lydia Ada Orsola Spiezia, Consigliere, Estensore
L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 11/06/2015
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
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