Il cittadino potrebbe evitare l’esecuzione forzata solo dimostrando che l’auto multata non era in uso alla famiglia: questo perché non possono agire contro i beni del fondo patrimoniale i creditori le cui ragioni siano sorte per debiti estranei alle esigenze familiari. Lo ha stabilito il Tribunale di Milano in una recente sentenza [1]. Secondo il magistrato, dimostrando che la vettura con cui sono state commesse le infrazioni era in dotazione, per esempio, dell’azienda o di altro soggetto estraneo al nucleo, si potrebbe salvare il fondo. In pratica Il fondo patrimoniale può essere aggredito, anche dopo cinque anni dalla sua costituzione, se il debito per il quale il creditore agisce deriva da spese effettuate nell’interesse della famiglia. Questa regola vale anche per il fisco. Pertanto, il fisco potrebbe pignorare la casa inserita nel fondo patrimoniale per delle sanzioni non pagate derivanti dalla circolazione del veicolo in uso alla famiglia. Il contribuente può tuttavia salvare l’immobile dimostrando che l’auto non era in uso alla famiglia.