La precedente certificazione d’invalidità lavorativa, seppur ai fini pensionistici, che accerta una grave patologia (arteriosclerosi cerebrale con turbe della memoria e del comportamento, e una vascolopatia cerebrale senile), legittima l’annullamento della donazione intervenuta a distanza di un anno. Rilevata l’incapacità naturale, che nella specie si poteva palesemente dedurre dal referto che aveva attestato un’invalidità al 100%, spetta a chi intenda provare l’efficacia dell’atto, dimostrare che questo sia stato compiuto in una fase di temporanea regressione della malattia.