1 – La presentazione dell’istanza di fallimento presupposti e consigli.
  Il procedimento fallimentare portoghese, è abbastanza differente dalla procedura fallimentare italiana. Al fine di chiarire alcuni aspetti ed evitare idee errate, di seguito analizzeremo i punti più importanti.   Anzitutto a differenza dell’Italia, in Portogallo non esistono vincoli per la richiesta fallimentare. Non è richiesto valore minimo del credito, sentenze di certificazione del credito o pignoramenti negativi. Questo significa che in base alla legislazione portoghese possono essere presentare istanze di fallimento anche basate solo su fatture e con un credito di poche centinaia di euro, visto che non esiste nessun limite minimo per presentare istanza fallimentare. Ad ogni modo è evidente che più basso è il credito e meno certificato è (esempio basato in semplici fatture piuttosto che certificato da sentenza giudiziale) più difficile e rischioso diviene ottenere una sentenza favorevole.   Infatti non possiamo confondere la non esistenza di limiti, vincoli, processuali con una analisi concreta e obiettiva dei fatti.   Oltre a ciò normalmente è poco consigliabile (salvo alcune situazioni, da analizzare caso a caso, che per strategia processuale si possa rendere opportuno) procedere direttamente con una istanza di fallimento senza prima una certificazione per decreto ingiuntivo del credito.   La ragione di ciò è che l'opposizione all’istanza di fallimento può basarsi solo su due pilastri:   1 -  Eccependo lo stato di creditore   2 -  Eccependo lo stato di insolvenza   Questo significa che se si procede con una istanza fallimentare senza avere una previa certificazione giudiziale del credito, si corre il rischio che controparte deduca opposizione (anche pretestuosa) allegando ragioni per escludere la qualifica di creditore come tale. Un esempio potrà essere allegando difetti nel prodotto fornito, eccependo quindi l’obbligo di pagare che è presupposto del credito ragione dell’istanza di fallimento. Il problema di questo dopo di opposizioni è che si passa a discutere un eventuale inadempimento contrattuale in un procedimento (procedimento fallimentare) che non ha questa vocazione. Si tratta infatti di un procedimento sommario ed urgente nel quale non è possibile presentare una serie di mezzi probatori ne fare rogatorie estere per cui torna particolarmente gravosa la posizione del creditore straniero.   Questo non significa, come già specificato, che puntualmente, e avanti certe condizioni analizzate caso a caso non possa essere opportuno e vantaggioso procedere immediatamente con una istanza di fallimento. Infatti l’istanza di fallimento ha il grande merito di essere uno strumenti di grande pressione sul debitore e nel quale il giudice fissa udienza in circa 15 giorni dall’eventuale opposizione (la legge prevederebbe in 5 giorni) e nel quale non sono permesse sospensioni processuali.   Questo fatto comporta che normalmente l'istanza di fallimento obbliga l'azienda debitrice, che è in debole posizione economica, a fare il massimo sforzo ed in tempi brevissimi per siglare una transazione atta ad evitare il rischio di dichiarazione di fallimento. La transazione potrà essere, e normalmente è, il pagamento di una parte del credito (30 / 40%) e il pagamento del rimanente in modo rateale con garanzie dei propri amministratori o soci. Viceversa le alternative siano essere Decreto Ingiuntivo o Esecuzione Forzata posso rivelarsi molto più morose, costose e con minori risultati.   Oltre a ciò è da ricordare che la legge portoghese prevede un bonus speciale per il richiedente del fallimento. Infatti in caso di dichiarazione di fallimento il richiedente ha diritto che 25% del suo credito sino al limite massimo di circa 50.000,00€ (quindi il massimo risultato si ottiene con un credito di circa 200.000,00€) passa ad essere privilegiato.   Questo privilegio anche se è l’ultimo dei privilegiati permette che molte volte, anche in sede di concordata, si ottenga un pagamento migliorato rispetto ai normali creditori chirografari.   Uno degli spetti negativi della dichiarazione di fallimento in Portogallo è la possibile dichiarazione di fallimento condizionata a deposito cauzionale dei creditori. Questo tipo di situazione può avvenire qualora il giudice ritenga che il debitore/fallito non abbia un patrimonio apparentemente sufficiente a garantire il pagamento delle spese processuali. Lo Stato Portoghese non vuole farsi carico delle spese occasionate dalle richieste di fallimento, per questa ragione qualora il giudice ritenga, a suo insindacabile giudizio, che il debitore non offra garanzie patrimoniali minime può emettere una dichiarazione di fallimento ridotta ed abbreviata che comporta poche o quasi nulle conseguenze per il fallito, e condizionare la dichiarazione di fallimento “pieno e completo”, al deposito (da parte dei creditori) di una cauzione (normalmente di circa 6.000,00€) che garantisca le spese processuali.   Se dal patrimonio del debitore si riescono a ricavare i 6.000,00€ necessari la cauzione o parte, essi sono restituiti al cauzionante (nella misura del recupero).   Più avanti analizzeremo il procedimento fallimentare portoghese dopo la dichiarazione di fallimento.

Avv. Paolo Pozzan 
Avvocato in portogallo (Porto e Lisbona)
www.paolopozzan.com