a cura di: Paolo Pozzan Avvocato in Portogallo (Porto Lisbona)

L'esportazione é sicuramente l'elemento trainante di una economia sia a livello micro (aziendale) che macro (crescita economica nazionale). Il Consignment Stock é uno strumento fiscale che permette alle aziende di creare un deposito di merce estera la quale offre i seguenti vantaggi:
A - Poter offrire piccole forniture a pronta consegna (just-a-minute) il che rappresenta un notevole servizio rispetto a molti concorrenti e molto aprezzato dai cliente sopratutto se si tratta di materia prima per lavorazioni industriali.
B - Permette controllare il richio fornitura di alcuni clienti di piccole dimensioni o senza garanzia, sostituendo la grande fornitura a 60/90 g con forniture contue in base alle necessità, mantenendo un scoperto controllato.
C - riduce i costi di trasporto sopratutto nelle piccole forniture.

  1 – Adempimenti Iniziali:

La costituzione di un Consignment Stock in Portogallo inizia con la richiesta di una posizione IVA in Portogallo, registrandosi presso l’Agenzia delle Entrate portoghesi come Operatore Intracomunitario senza Stabile Organizzazione, ovvero senza rappresentante fiscale ai sensi della direttiva 2000/65/CE del 17 Ottobre.

2 – L’operazione di importazione:

· Effettuata la registrazione presso l’agenzia delle entrate portoghesi del codice fiscale come “società straniera che non opera direttamente in Portogallo” la società Italiana é in grado di effettuare la fatturazione dei prodotti a se stessa, usando i due codici fiscali (italiano e portoghese). Ovvero la denominazione sociale e la sede rimangono invariate, cambia solo il codice fiscale, che per la vendita é la Partita IVA italiana mentre per l’acquisto é il Codice Fiscale portoghese.

· Dal punto di vista della partita IVA italiana la fatturazione di vendita é fatta come una qualsiasi fatturazione estera, ovvero esente IVA nei termini della legge Italiana.

· Dal punto di vista della partita IVA portoghese l’importazione della merce é equiparata ad un acquisto intracomunitario di merce.

· Essendo l’importazione equiparata ad una acquisizione intracomunitária, si genera automaticamente l’obbligo di presentare nel rispettivo termine (mensile o trimestrale, a seconda del volume d’affari) una dichiarazione IVA presso l’Agenzia delle Entrate Portoghesi.

Dopo tali adempimenti, la società Italiana può procedere con l’esportazione fisica della merce, dovendo la medesima essere depositata presso un magazzino dell’agente o altro fiduciário, o anche in un magazzino proprio, eventualmente con dipendenti ma senza nessun potere decisionale al fine di evitare la Stabile Organizzazione.

·  In Portogallo il Consignment Stock non può durare più di un anno. Dopo tale data il Consignment Stock é considerato una messa a disposizione definitiva della merce, per cui si genera automaticamente l’obbligo per il depositante (equiparato al venditore), di liquidare e pagare l’IVA sulla merce depositata.

· Prima di effettuare fisicamente il deposito é previdente regolare il rapporto con l’agente attraverso un contratto di deposito, 

· Oltre a ciò si consiglia di stipulare o far stipulare al depositario, una assicurazione sulla merce, soprattutto se si tratta di merce di un certo valore e deperibile.

· Dopo aver consegnato la merce e regolato il rapporto di deposito con il distributore, lo stesso, potrà procedere con la promozione della vendita dello stock. La vendita avverrà attraverso fatturazione nei termini legali portoghesi (obbligo di avere un programma informatico con SAFT), emessa dalla società Italiana con sede in Italia e con Cadice Fiscale Portoghese. La fattura dovrà prevedere l’IVA portoghese (Le attuali aliquote portoghesi sono 6%, 13% e 23% a seconda della categoria merceologica)

· Effettuata la vendita, mensilmente o trimestralmente, in base al regime applicabile, la società italiana dovrà presentare  la dichiarazione relativa all’IVA incassata e procedere con la rispettiva liquidazione e pagamento.

· Considerando che la liquidazione IVA portoghese genererà un codice elettronico di pagamento che potrà essere pagato solo attraverso un conto corrente portoghese, sarà necessario aprire un conto corrente in Portogallo potendo effettuare il pagamento dall’Italia via Home Banking, oppure appoggiarsi ad un fiduciario locale.

· L’azienda Italiana in linea di principio potrà dedurre le spese sostenute in Portogallo, purché non comportino indizio di stabile organizzazione.

4 – Rischi / Comportamenti da evitare:

· Rischi associati alla gestione Stock  Agente/Distributore:

Il  rischio di “scomparsa” della merce é uno dei rischi più rilevanti, poiché un Distributore con difficoltà economiche avrà la tentazione di effettuare vendite di merce all’insaputa del proprietário al fine di generare liquidità di cassa. Da qui l’importanza e necessità di un contratto di deposito, nel quale si stipuli, oltre a garanzie e penali, un piano di verifica (inventario) periodico (mensile) dello stock in deposito, in modo da individuare precocemente eventuali comportamenti forvianti del Distributore.

Sempre legato al Distributore esiste il rischio del pagamento dell’IVA sullo stock nei termini della legge portoghese, se lo stock non é rimosso/rinnovato nel termine di 12 mesi. Da qui la necessità di effettuare una rigenerazione dello stock che passa per un reso e rinvio di stock, preferenzialmente rigenerato (con nuovi o più prodotti) in modo che passi ad essere una nuovo Consignment Stock.

· Rischi associati alla stabile organizzazione:

Essere considerati stabile organizzazione genera l’obbligo di indicare un rappresentante fiscale portoghese con responsabilità solidale (che quindi non é facile da incontrare, perlomeno tra i liberi professionisti) oltre all’obbligo del pagamento delle imposte su reddito IRPEG portoghese (salvo convenzione doppia tassazione tra Italia e Portogallo). É quindi importante evitare eventuali comportamenti a rischio come la creazione di uffici, centri direzionali o dia vere dipendenti con poteri decisionali. Essendo quest’ultimo l’elemento caratteristico della stabile organizzazione.

· Problematica del recupero della merce illecitamente venduta:

Il contratto di distribuzione pretende prevenire l’illecita vendita dei beni in deposito tuttavia, ed indipendentemente dei deterrenti contrattuali, l’illecita vendita può avvenire.

Oltre alla soluzione ovvia di richiedere responsabilità contrattuale al Distributore, può sorgere la necessità (per il fatto, ad esempio, del Distributore non essere solvibile) di recuperare il bene presso terzi.

La legge civile portoghese salvaguardia il diritto di proprietà per cui é considerata nulla e come tale inesistente, la vendita di un bene di cui non si ha la proprietà, anche se effettuata ad un terzo in buona fede. La posizione della dottrina e giurisprudenza portoghese si basa sul fatto che la proprietà é un bene assoluto, e chi non ha la proprietà del bene non la può trasmettere, trasmettendo solo un possesso precário del bene, ragion per cui il vero proprietario può sempre rivendicare la restituzione del bene dall’acquirente finale anche se, come già detto, in buona fede. Questa azione può essere preceduta da un eventuale sequestro conservativo se ne esistono i presupposti (ad esempio bene destinato alla trasformazione, con conseguente rischio di perdita o danneggiamento).

In caso di fallimento del terzo acquirente é possibile richiedere al curatore la restituzione del bene, la quale, se non accettata volontariamente, dovrà essere imposta attraverso una azione giudiziale autonoma.

Nel caso di fallimento del Distributore, il credito insinuato nel passivo del distributore, per l’inadempimento contrattuale sarà graduato come mero credito chirografario.

· Rischio notifiche fiscali 3ª Agenzia Entrate Lisbona

Un altro rischio da valutare é la domiciliazione automatica presso  la 3ª agenzia entrate Lisbona, nella misura in cui le notifiche non sono fatte presso la sede italiana ma presso l’agenzia delle entrate. Un primo aiuto può avvenire dall’adesione ai mezzi elettronici, ma non tutte le notificazione sono effettuate via e-mail, una soluzione radicale e sicura risiede nella verifica periodica di eventuale posta depositata.

Lo Studio Legale Pozzan, puó fornire tutto l'appoggio giuridico e fiscale per creare e gestire un consignment Stock in Portogallo.