Il 1 gennaio 2012 ricevo presso il mio Studio un pensionato che lamenta il mancato pagamento del canone di locazione da parte del proprio inquilino.

Il Cliente mi chiede quali aspettative di soddisfazione del credito ci siano e quanto tempo potrà durare un eventuale processo.

Quanto al primo quesito, gli preciso subito

 -  che la sua domanda ha ad oggetto il pagamento di una somma di denaro e, quindi, un DARE (pagamento dei canoni insoluti) e di un FARE (rilascio dell’appartamento) e che, di conseguenza, il soddisfacimento del suo diritto richiederà la celebrazione di una piccolissima causa (x) e l’inizio di un procedimento esecutivo (Y)

In questo caso, é evidente che Controparte non abbia alcuna disponibilità economica e, per quanto al recupero dei canoni insoluti, si prospetta pertanto l’eventualità di dovere appendere il provvedimento al muro come fosse un quadr,o bello e suggestivo ma privo di valore.

D’altra parte, consiglio comunque al Cliente di rivolgersi al Giudice, al fine di ottenere un provvedimento di rilascio con il quale ottenere quanto meno la disponibilità dell’immobile da potere mettere nuovamente a reddito.

Il 5 gennaio 2012, ho preso carta e penna e ho scritto al debitore una raccomandata, assegnando 10 giorni per il pagamento dei canoni insoluti, delle spese e degli interessi legali.

Trascorso il termine del 20 gennaio 2012, non ho ricevuto alcun riscontro dal debitore e ho considerato sfumata la possibilità di coltivare trattative in via stragiudiziale.

Ho pertanto preparato l’atto introduttivo della piccolissima causa che ho notificato il 25 gennaio 2012 citando l’inquilino a comparire all’udienza del 25 febbraio 2012 (termine di venti giorni prescritto dalla Legge + 10 giorni per l’ eventuale “compiuta giacenza”).

A questo punto, possono verificarsi due circostanze:

l l’inquilino compare e sana la morosità, comprensiva di spese e il processo si estingue: la causa é durata un mese e 25 giorni;

l l’inquilino compare e chiede il c.d. “termine di grazia”; il Giudice, dinanzi a comprovate condizioni di difficoltà del conduttore, può assegnare in termine non superiore a novanta giorni (centoventi giorni, se l'inadempienza, protrattasi per non oltre due mesi, è conseguente alle precarie condizioni economiche del conduttore, insorte dopo la stipulazione del contratto e dipendenti da disoccupazione, malattie o gravi, comprovate condizioni di difficoltà) rinviando l'udienza a non oltre dieci giorni dalla scadenza del termine assegnato: all’udienza del 5 giugno 2012 (100 giorni da quella del 25 febbraio), il Giudice verifica se l’inquilino ha sanato la morosità;

Se la risposta é affermativa, dichiara l’estinzione del processo, diversamente convalida lo sfratto: la causa é in entrambi i casi durata 4 mesi e 35 giorni;

l l’inquilino compare e non si oppone; il Giudice dichiara lo sfratto e lo munisce di formula esecutiva: la causa é durata un mese e 25 giorni;

l l’inquilino non compare: il Giudice dichiara lo sfratto ma l’efficacia esecutiva é posticipata di trenta giorni: la causa é durata due mesi e 25 giorni;

l  l’inquilino compare e si oppone ma le sue contestazioni non sono fondate su prova scritta: il Giudice, in difetto di gravi motivi in contrario, pronuncia ordinanza di sfratto ma fissa l’udienza per la prosecuzione del giudizio relativo all’esame delle eccezioni del Convenuto.

Il Giudizio si riassume - solo virtualmente – in un’unica “super udienza” di discussione della causa, nell’ambito della quale il Giudice tenta la conciliazione (in casi di locazione molto utile, atteso che potrebbe raggiungersi un accordo con l’inquilino per il rilascio dell’abitazione in tempi rapidi in cambio di un forte sconto sui canoni insoluti).

Se la conciliazione non riesce e se il Giudice ritiene la causa matura per la decisione, le parti discutono e il Giudice pronuncia la sentenza.

L’ipotesi é solo teorica, molto più verosimilmente, il Giudice rinvierà ad almeno altre due/tre udienza a distanza di 3/5 mesi l’una dall’altra, pronunciando il dispositivo della sentenza verosimilmente dopo 1 anno e 6 mesi.

Una volta depositate le motivazioni, la causa sarà durata circa 1 anno e 7 mesi.