A tutti i cittadini italiani pensionati, che intendano trasferirsi in Tunisia, viene offerta la possibilità di godere di importanti vantaggi fiscali con un notevole aumento della pensione netta percepita.

Infatti dal 2007 è entrata in vigore in Tunisia la legge finanziaria n. 85 del 25 dicembre 2006.
Quest'ultima abbatte sensibilmente i costi di imposizione sui redditi delle persone fisiche, permettendo al cittadino italiano di avere, oltreché un sostanzioso aumento del netto pensionistico da percepire, anche un abbattimento significativo del costo della vita che consentirebbe allo stesso di vivere in maniera più piacevole, anche sotto il punto di vista economico, il proprio ritiro dall'attività lavorativa.

In tal modo, il pensionato italiano, vedrà dunque aumentare le proprie entrate nette e potrà giovarsi nell'avere un costo della vita ridotto rispetto all'Italia.

Nei dettagli, ai sensi dell'art. 35 L. 85/2006 è previsto un abbattimento della imposizione reddituale pari all'80% sul totale della pensione percepita dal cittadino di un paese straniero con cui la Tunisia abbia stipulato (e tra questi c'è l'Italia) una convenzione volta ad evitare la doppia imposizione fiscale.

Le convenzioni internazionali contro la doppia imposizione sono uno strumento di politica internazionale tributaria necessarie ad evitare il fenomeno per cui lo stesso individuo sia soggetto due volte a tassazione in due diversi stati. 
Questo strumento ha lo scopo di evitare la tassazione del reddito sia nel Paese in cui questo è stato prodotto sia nel Paese di residenza del soggetto che lo ha prodotto.

L'Italia ha firmato la propria convenzione internazionale con la Tunisia il 16 maggio del 1979 a Tunisi. Convenzione entrata in vigore il 17 settembre 1981.

Ai sensi dell'art. 2 della suddetta convenzione, la stessa "si applica alle imposte sul reddito prelevate per conto di ciascuno degli Stati contraenti, dalle sue suddivisioni politiche o amministrative e dei suoi enti locali, qualunque sia il sistema di prelevamento". Pertanto anche l'IRPEF rientra a pieno titolo tra quelle considerate nella convenzione.

Affinché il pensionato italiano possa ottenere l'abbattimento fiscale è necessario dimostrare di essere abitualmente residente , almeno in prevalenza in Tunisia.
Per far questo è indispensabile richiedere il permesso di soggiorno tunisino e dimostrare di aver effettivamente spostato la propria residenza in Tunisia. Per quanto riguarda il permesso di soggiorno, la relativa domanda deve esser presentata presso la stazione di polizia competente nell'aerea di residenza prescelta (ad es. Tunisi, La Marsa, Hammamet).

Il rilascio del permesso di soggiorno ha dei tempi burocratici che variano dai 2 ai 3 mesi ed è valido per dodici mesi con la possibilità di rinnovarlo ogni anno. Per quanto riguarda la residenza, questa può essere dimostrata mediante la stipula di un contratto di locazione.

Si precisa che viene considerata utile la residenza da almeno sei mesi più un giorno. Questa non deve essere necessariamente continuativa.

Successivamente è essenziale l'apertura di un conto corrente bancario o postale tunisino, ove dovrà essere necessariamente accreditata la pensione percepita dall'istituto previdenziale italiano.
Quest'ultimo corrisponderà al lordo la pensione, che però non verrà tassata dallo Stato italiano ma, bensì,  dallo Stato tunisino. Infatti, permettendo una detrazione dell'80% sul lordo, lo Stato tunisino, imporrà all'utente finale una tassazione sul solo rimanente 20%.

Inoltre si consideri che il capo famiglia può usufruire di una ulteriore detrazione.
Si riporta a titolo esemplificativo il seguente calcolo su un reddito pensionistico mensile di 2.500 DT:
- Rendita complessiva annuale: 2.500 D x 12= 30.000 D
- Detrazione (80%) 24.000D
- Detrazione di 150 D in quanto capofamiglia: 150 D
- Rendita netta: 5.850 D
- L'imposta sulla rendita annuale è pari a: 652,5 D ( poco meno di 365,00 €).

E' notevole dunque il risparmio per il cittadino italiano che decida di trasferirsi in Tunisia.

Infine, a coloro che decidano di intraprendere tale via, suggeriamo vivamente di rivolgersi a professionisti giuridici e a valutare preventivamente tempi e risorse, piuttosto che affidarsi alla procedura "fai da te" che sebbene possa sembrare apparentemente più rapida ed economica, può rilevarsi controproducente e con costi del tutto inaspettati.

Avv. Giorgio Bianco
Giambrone Law