Se siete in possesso di un permesso di soggiorno per protezione speciale, probabilmente siete in Italia già da alcuni anni. Siete arrivati su un barcone, siete stati in un centro di accoglienza, avete fatto domanda di asilo. Avete imparato una nuova lingua, dopo molta fatica siete riusciti a iniziare un lavoro e a costruire quel futuro che vi ha spinto a lasciare il vostro Paese. In mezzo a tutto questo, forse avete anche sperimentato il razzismo, o semplicemente il modo diverso e cauto con cui gli italiani vi trattano. O forse no.
Forse la parte peggiore della vostra esperienza in Italia è la burocrazia, l'avere a che fare con uffici pubblici dove perdete giornate intere per rinnovare il vostro permesso, per avere la carta di identità, per avere un medico. E naturalmente non parlare la lingua, o parlarla poco, vi rende tutto più difficile, perchè la persona con cui avete a che fare non ha pazienza.
Ma, finalmente, dopo anni di attesa (anche i tempi del tribunale, a cui probabilmente vi siete rivolti, non sono stati proprio brevi), siete giunti al permesso di soggiorno per protezione speciale. Tutto finito? Neanche per sogno. Perchè, con il Governo Meloni, si è deciso che la protezione speciale deve sparire.
Va bene, direte, ho un buon contratto di lavoro, anzi un contratto di lavoro a tempo indeterminato, quindi chiederò la conversione in permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Dopo tutto, non ci sono garanzie di rinnovare la protezione speciale, mentre il permesso per lavoro è più stabile, siete ottimisti che manterrete il vostro contratto.
Solo che, rivolgendovi di nuovo alla Questura, vi sentite dire che la protezione speciale non può essere convertita in lavoro. Ma è davvero così?
In realtà, il c.d. Decreto Cutro ha eliminato, dalla norma che elenca i permessi convertibili in permesso per lavoro, proprio il permesso per protezione speciale. Ma la modifica a questa possibilità non riguarda i permessi per protezione speciale già rilasciati prima del Maggio 2023, ma solo quelli rilasciati dopo. A tal fine, si ricorda che secondo TAR Marche (sentenza n. 914 del 28/12/2023) l'interpretazione corretta della norma modificatrice è che appunto i permessi per protezione speciale ottenuti prima si possono ancora convertire.
Quindi, se avete ottenuto il vostro permesso per protezione speciale prima del Maggio 2023, avete il diritto di chiedere la conversione, anche se in Questura vi hanno detto il contrario.
In verità, poi, ad avviso di chi scrive la conversione dovrebbe essere possibile anche per i permessi per protezione speciale ottenuti dopo Maggio 2023. Questo perchè il testo unico sull'immigrazione prevede espressamente i casi un permesso non può essere convertito; la conseguenza è che non è necessario prevedere quando invece un permesso possa essere convertito. D'altro canto, è noto agli operatori del settore che, per esempio, il permesso per motivi religiosi sia convertibile, nonostante fino ad alcuni anni fa non fosse previsto.
Insomma, l'elenco dei casi in cui un permesso può essere convertito in un altro non è tassativo, se anche non vi è una espressa indicazione al riguardo.
Una indicazione in questo senso ci viene dall'art. 19 del testo unico immigrazione, che prevede una serie di situazioni in cui lo straniero non può essere espulso (e quindi ha diritto ad ottenere un permesso di soggiorno). Ebbene, solo in una ipotesi specifica la norma (che pure è stata modificata dal Decreto Cutro) ha escluso tanto il rinnovo quanto la conversione di un certo permesso (cure mediche), mentre stessa indicazione non è stata ripetuta per il permesso per protezione speciale.
Purtroppo, non è detto affatto che la Questura accetti il vostro punto di vista (che poi è l'affermazione della corretta interpretazione della norma che vi riguarda), il rischio è ricevere un rifiuto. In tal caso, l'unico rimedio è il ricorso al tribunale.


https://avvmichelespadaro.wordpress.com/2024/03/23/si-puo-convertire-il-permesso-di-soggiorno-per-protezione-speciale-in-un-permesso-per-lavoro-subordinato/
https://youtu.be/sirYgUbsfJ4