Le tematiche ambientali e in particolare quelle energetiche stanno assumendo un ruolo sempre più importante nella società e nella vita quotidiana.

Il mondo imprenditoriale conosce abbastanza bene gli strumenti agevolativi a disposizione ma molta disinformazione esiste sugli aspetti fiscali.

È di questi ultimi giorni l’introduzione, con il nuovo decreto anticrisi anche nel settore delle energie rinnovabili, della Robin Hood Tax targata Tremonti.

Questo tributo colpisce ancora un settore industriale che ha subito non più di 5 mesi fa il taglio del 22% del valore dei Certificati Verdi e il decreto sul IV Conto Energia ha significativamente ridotto gli incentivi per il fotovoltaico.

In termini molto sintetici, si tratta di una addizionale sull’imposta dei redditi d’esercizio (IRES) per quelle aziende che operano nei macro settori della generazione e della vendita di energia elettrica, comprendendo in tale ambito anche quelle compagnie che hanno il proprio core business nelle energie rinnovabili.

La Robin Hood Tax tocca principalmente le società del settore energetico che sopporteranno  un nuovo rialzo della tassazione sui propri ricavi: l’addizionale Ires sui bilanci passerà  dall’attuale 6,5% al 10,5%, quindi ben quattro punti percentuali in più.

Rispetto, infatti, alla precedente applicazione della Robin Hood Tax, l’orientamento del Governo è quello di far pagare l’imposta anche ai produttori di energia verde, dall’eolico al fotovoltaico e passando alle biomasse. Il che significherebbe, anche se indirettamente, andare a tagliare ulteriormente le incentivazioni alla green economy nonostante l’Italia abbia scelto di non volere il nucleare sul proprio territorio.

Tale tassazione penalizza uno dei pochi settori industriali che anche nell'attuale difficile congiuntura continua ad investire nel nostro Paese creando lavoro per le imprese e occupazione qualificata.

Si parla di investimenti ingenti  finalizzati allo sviluppo delle reti, all'ammodernamento del parco centrali termoelettriche e alla crescita della produzione da fonti rinnovabili: tutti obiettivi considerati prioritari dall'Europa e dal nostro Paese allo scopo di ridurre la bolletta energetica, migliorare la qualità del servizio, ridurre l'impatto ambientale.

In Italia puntare sulle fonti energetiche rinnovabili rappresenta una occasione per creare nuova occupazione, ridurre l’importazione di greggio, stimolare la ricerca e l’innovazione tecnologica ma anche una possibilità per ripensare a ridisegnare le nostre città e i nostri edifici.(PUBBLICATO SU WWW.TEKNECO.IT e scritto dall'avv. Mariapia Raffaele)