La Corte di Strasburgo condanna l’Italia per non essere riuscita, in dieci anni, a far rispettare il diritto di un genitore a vedere la propria figlia. 
I Giudici di Strasburgo segnalano l’inerzia della nostra Magistratura rispetto all’impossibilità di un padre separato che non riesce a vedere la figlia. 
I Tribunali dovrebbero adoperarsi in maniera fattiva per far rispettare la legge e ristabilire i contatti fra il genitore ed i figli, ma ciò deve necessariamente avvenire prima che il tempo li allontani irrimediabilmente.
Ma spesso situazioni di questo tipo si trascinano nel tempo e sono numerosi i  casi  nei quali i giudici, chiamati a decidere, omettono di provvedere severamente e d’urgenza rispetto a situazioni nelle quali il genitore collocatario esclude l'altro dalla vita dei figli.
Nelle questioni di diritto di famiglia, l’adeguatezza delle misure adottate dalle autorità giudiziarie si misura anche in base alla rapidità con cui le stesse vengono messe in esecuzione.
Nel caso di specie,  la burocrazia ha lasciato decorrere troppo tempo (la sentenza di separazione era del lontano 2003), tanto da compromettere definitivamente una sana e regolare relazione tra padre e figlia”. 
In virtù di ciò, la Corte di Strasburgo ha condannato l’Italia per  aver violato il diritto al rispetto dei legami familiari.
La stessa Corte ha stigmatizzato anche l’operato dei nostri servizi sociali: sarebbero fallimentari, perché non in grado di superare gli ostacoli materiali.
Le misure, che vengono adottate in questi casi, spesso sono  automatiche e impersonali.
Nella sentenza la Corte dei diritti dell’uomo ha riconosciuto al padre un risarcimento del danno morale pari a 15 mila euro.
Di certo una magra consolazione che non potrà restituire il valore del tempo perduto.
Spesso situazioni analoghe si palesano agli occhi di chi si occupa della materia del diritto di famiglia. Per il futuro, ci si auspica che in favore del genitore alienato si attuino interventi solerti, tesi al concreto rispetto del diritto del minore alla bigenitorialità, diritto quest'ultimo che, sebbene rappresenti una fondamentale garanzia per la corretta crescita del minore, spesso è sottovaluto e trattato in sede giudiziaria in maniera superficiale.